Finanza Archivi - Tutela del Risparmio

17 Aprile 2019
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Cos’è la pianificazione finanziaria olistica?

Abbiamo già parlato della finanza olistica in articoli precedenti, quindi daremo ora un breve significato giusto per fare il punto della situazione.

Dunque, la pianificazione finanziaria è in genere inteso come il processo che permette il raggiungimento di un obiettivo finanziario.

Tuttavia, questo in genere è quel processo che viene insegnato dal sistema finanziario e che lavora bene solo per quest’ultimo:

  • FARE SOLDI CON I SOLDI!

Con pianificazione finanziaria olistica s’intende invece, il processo che permette di perseguire i tuoi obiettivi di VITA.

Di conseguenza, si esce dalla dimensione finanziaria classica enunciata sopra.

Alcuni esempi di obiettivi di vita possono essere:

  • l’acquisto di una casa;
  • il risparmio per l’istruzione dei figli;
  • la pianificazione per la pensione o l’eredità.

Dunque, una sintesi del processo di pianificazione finanziaria olistica è:

  • la raccolta di informazioni finanziarie rilevanti;
  • l’impostazione degli obiettivi di vita;
  • l’esame delle risorse attuali;
  • lo sviluppo di un piano per farti lavorare verso i tuoi obiettivi, data la tua situazione attuale e i piani futuri.

I vantaggi della pianificazione finanziaria olistica:

La pianificazione finanziaria olistica fornisce una direzione e un significato alle azioni che vengono messe in atto in ambito finanziario.

Infatti, ti permette di capire come una decisione finanziaria che fai influisce su altre aree della tua vita.

Ricordando l’esempio dell’aereo fatto nell’articolo precedente, la finanza olistica osserva ogni decisione finanziaria come parte di un intero.

Quindi, possiamo considerare che ogni decisione presa sul mercato abbia degli effetti a breve e lungo termine sui tuoi obiettivi di vita.

Consulente finanziario: come lo intendiamo noi

Un consulente finanziario è una persona che utilizza il processo di pianificazione finanziaria.

Infatti, step by step ti aiuta a implementare strategie volte a raggiungere i tuoi obiettivi di vita.

Questo può dare una visione d’insieme della tua situazione finanziaria e fare raccomandazioni ad hoc per il cliente.

Dunque, tutto parte dalle analisi delle vostre esigenze, compresi:

  • il budget e il risparmio;
  • le tasse;
  • gli investimenti;
  • l’assicurazione;
  • la successione;
  • la pianificazione previdenziale.

Quindi, il consulente può lavorare con te su un singolo aspetto finanziario ma sempre nel contesto della tua situazione generale.

In conclusione, è questo approccio agli obiettivi di vita che contraddistingue il consulente finanziario indipendente che adotta un modello olistico.

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La filosofia dietro a qualcosa è spesso molto celata, e ancora più spesso considerata di secondaria importanza.

Ci preoccupiamo di prodotti finanziari, di strategie di investimento e via discorrendo. Tutto questo però senza chiederci effettivamente quale filosofia stia alla base di queste scelte.

Sicuramente è vero che il lato concreto è ciò che permette di raggiungere un obiettivo. Tuttavia, non bisogna dimenticare che il risultato è frutto di un momento non precedente, ma primordiale.

Il risultato della partita di tennis (o di qualsiasi sport) non sarebbe raggiunto senza allenamento. Dimentichiamo però, che senza la filosofia e la testa dell’atleta quell’allenamento non esisterebbe nemmeno.

In questo momento vengono utilizzate filosofie e le idee senza cui il risultato non sarebbe possibile.

Negli articoli precedenti abbiamo parlato di argomenti molto concreti come le azioni, le obbligazioni e i fondi.

Oggi invece parleremo di filosofia. Infatti, vogliamo davvero trovarci un titolo in portafoglio senza sapere il vero motivo per cui lo deteniamo?

Filosofia olistica

L’olismo è una filosofia che Tutela del Risparmio usa nel suo metodo di lavoro.

Ci piace partire sempre dalle definizioni. L’olismo è quindi la dottrina secondo cui il tutto è più della somma delle parti di cui è composto.

Detto così sembra difficile quindi adesso semplifichiamo il concetto con un esempio.

Prendendo in considerazione un aereo non possiamo spiegarci come questo possa volare considerando i suoi componenti a comparti stagni.

Il bullone non può volare così come qualsiasi altro componente. Quindi non ha come intrinseco la capacità stessa di sapere volare.

Tuttavia, l’insieme di questi composti permette all’aereo di decollare e di conseguenza di volare. Sì, ma dove risiede il “più della somma delle parti di cui è composto”?

Semplice! Il composto aereo di fatti è un insieme di componenti che non possono volare. Il quid in più appunto risiede nel potere volare.

L’olismo viene quindi considerato in molte discipline da quelle umaniste a quelle economiche.

La finanza olistica cambia la filosofia di lavoro e di approccio con il cliente. Infatti, se il mondo finanziario classico:

  • l’istituzione finanziaria è un colosso l’investitore è una goccia d’acqua;
  • presenza di forte asimmetria informativa;
  • ciò che interessa davvero è il rischio e il rendimento.

La finanza olistica

Nel modo di lavorare di Tutela del Risparmio non c’è un rapporto professionista e cliente classico.

Il modo di porsi infatti si avvicina a quello di un coach che cerca di accompagnare il cliente nelle sue scelte.

Non è quindi il classico rapporto “fai così perché te lo dico io”.

Il rendimento è solo una conseguenza del lavoro svolto con il cliente. Badare bene al “con” il cliente e non “per” il cliente.

Questo è il nocciolo duro della nostra filosofia. Abbracciare a 365 gradi interessi, obbiettivi e target del cliente per migliorare la qualità della sua vita.

Un etf performante in sé non dà un valore aggiunto alla vita del cliente, così come una performance a sé stante.

Infatti, il vero fondamento del pensiero è che il lavoro del Consulente Finanziario Indipendente non possa ridursi al mero aumento di capitale in portafoglio.

Ma abbraccia tutta una serie di branche della vita come aspirazioni, relazioni, sicurezza emotiva, stabilità familiari, salute e autosufficienza in cui il danaro è un mezzo e non un fine.

Infatti, è davvero indispensabile avere un rendimento a doppio zero quando non ho previsto che potrei avere bisogno di qualcuno che badi a me se non fossi autosufficiente?

Ho davvero bisogno di una super performance, facendomi carico di un alto rischio, quando posso limitare le perdite e fare la vacanza desiderata da una vita?

Questo è l’olismo di Tutela del Risparmio:

  • si prende la vita a 365 gradi del cliente e la si analizza nel profondo personale;
  • si utilizza il mezzo finanziario e la strategia migliore per permettere ai suoi sogni di concretizzarsi.

Questo è quello in cui crediamo.


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Abbiamo ormai trattato la maggioranza degli strumenti base che chi si affaccia al mercato deve conoscere.

Trattate infatti le azioni e le obbligazioni, ora è il momento di introdurre i fondi comuni di investimento.

I fondi comuni di investimento e le loro caratteristiche

I fondi comuni sono strumenti di investimento, gestiti dalle società di gestione del risparmio chiamate con l’acronimo SGR.

Il loro obiettivo è quello di raccogliere quante più quote possibili, e creare valore attraverso la propria gestione attraverso il patrimonio convogliato.

A differenza di altri strumenti come obbligazioni e azioni, dove le quote sono unitarie, in questo caso possono essere presenti quote con valori decimali.

Esistono poi forme alternative attraverso cui questa attività viene fatta:

  • SICAV;
  • SICAF.

SICAV significa società di investimento a capitale variabile mentre la SICAF è a capitale fisso, riservano una caratteristica diversa rispetto ai fondi tradizionali.

Infatti, nei fondi tradizionali il fondo comune è un fondo a sé stante costituito attraverso le quote versate dai sottoscrittori.

Le sicav e sicaf invece, sono vere e proprie società dove i sottoscrittori diventano soci con tutti i relativi diritti.

Esistono diverse tipologie di fondo ma la distinzione fondamentale è quella tra:

  • fondi aperti: questi consentono la sottoscrizione o il rimborso della quota in qualsiasi momento.
  • fondi chiusi: che consentono di sottoscrivere le quote o di rimborsarle solamente in date predeterminate. In genere il periodo di sottoscrizione è antecedente al periodo di attività di investimento. Il rimborso invece è spesso uguale alla scadenza del fondo. Proprio per i motivi appena trattati spesso questa tipologia di fondi sono destinati a investimenti di lungo periodo poiché illiquidi. Quando uno strumento viene detto illiquido o sottile, significa che è poco scambiato nel mercato e spesso è difficile trovare una controparte.

Nel prossimo articolo dunque, tratteremo nello specifico i vantaggi egli svantaggi, perchè troppo spesso non creano valore ma lo perdono.

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26 Febbraio 2019
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In questo articolo andremo a trattare un’altra tipologia di titoli: le azioni.

Negli scorsi articoli infatti, abbiamo approfondito il discorso sulle obbligazioni, sul rischio e sulle tipologie più complesse di obbligazioni.

Azioni: definizioni e caratteristiche peculiari

A differenza delle obbligazioni, le azioni sono titoli di capitale.

Questo vuol dire che acquistando un titolo azionario, non si diventa creditori dell’impresa, ma soci.

Perché questa distinzione?

Il vantaggio dell’emissione di azioni per l’azienda rappresenta un modo per recuperare liquidità.

Il vantaggio da parte di chi acquista le azioni sono molteplici infatti il detentore acquista diversi diritti che sono:

  • la percezione dei dividendi;
  • Il diritto di voto in assemblea;
  • la possibilità d consultare determinati libri sociali;
  • la possibilità di impugnare le delibere assembleari invalide;
  • diritto di opzione: in caso di aumento del capitale questo è il diritto ad ottenere nuove azioni in proporzioni a quelle detenute in precedenza.

Quindi come si può capire in questo modo si ottengono diversi diritti che non si hanno con le obbligazioni ovvero si può incidere direttamente nell’amministrazione societaria.

Come con le obbligazioni, anche i titoli di capitale possono essere di diverse categorie:

  • di risparmio che non hanno diritto di voto, viene mantenuto invece il diritto ai dividendi;
  • privilegiate che prevedono una prevalenza nella distribuzione dei dividendi a fronte della limitazione del diritto di voto nelle sole assemblee. Queste tipologie di azioni dunque hanno un privilegio nella ripartizione degli utili;
  • a voto plurimo (solo per società non quotate);
  • a voto maggiorato.
  • ordinarie che prevedono invece tutti i diritti di cui sopra.

Dunque, sebbene molto sommariamente vengono spiegati i principali tratti dei titoli di capitale che verranno poi approfonditi nei prossimi articoli.

Da ciò avete dunque capito che la posizione dell’investitore cambia a seconda dello strumento scelto nella società.

Infatti, attraverso le obbligazioni verrà assunta la posizione di creditore della società mentre la società assume la posizione di debitore.

Mentre con le azioni verrà assunta la posizione di socio e in quanto tale, influente nella gestione della società in maniera proporzionale al capitale versato.


19 Febbraio 2019
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Esistono moltissimi tipi di obbligazioni. Una prima distinzione è tra due categorie ovvero:

  • ordinarie;
  • strutturate.

Le obbligazioni ordinarie

Bisogna prima di tutto ricordato cosa è stato detto nei precedenti articoli in merito alle obbligazioni.

Infatti, bisogna prima padroneggiare i basilari concetti delle obbligazioni e ricordare bene che cosa sia il rischio e quali tipologie esistano.

Le obbligazioni ordinarie sono suddivisibili a seconda della tipologia di tasso che le regola.

Possono quindi essere rispettivamente:

  • a tasso fisso;
  • a tasso variabile.

Nelle obbligazioni a tasso fisso l’interesse che viene percepito dall’investitore è predeterminato.

Questo vuol dire che l’investitore conosce a priori la quantità di interessi che andrà a percepire.

Nelle obbligazioni a tasso variabile la quantità di interessi che l’investitore andrà a ricevere non è sicura, ma determinata dall’andamento del mercato.

Le obbligazioni strutturare

Le obbligazioni strutturare vengono chiamate in questo modo perché più complesse e vengono “costruite” con i derivati.

Infatti, in questa tipologia sussistono sempre due componenti:

  • una componente semplice con l’obbligazione ordinaria;
  • un contratto derivato che lega l’obbligazione stessa a uno o più componenti di mercato.

Quindi attraverso la componente ordinaria si garantisce il rimborso del capitale a scadenza più lo stacco di eventuali cedole periodiche.

Attraverso la componente derivata si determina la variabilità del rendimento.

Prima di acquistare questo genere di prodotto è fondamentale comprendere la loro struttura a fondo in modo tale da non andare in contro a forti perdite.

La componente derivata può essere principalmente di due tipi:

  • opzioni;
  • swap.

Le opzioni garantiscono sotto il pagamento di un premio la facoltà di acquistare (CALL) o vendere (PUT) a scadenza (in genere ma non sempre) una data quantità di un sottostante a un prezzo predeterminato.

Lo swap invece consiste nello scambio di flussi di cassa tra due controparti determinati in relazione a uno strumento o a un’attività sottostante.

Come potete leggere queste definizioni non sono per nulla semplici, quindi affronteremo nei prossimi articoli nello specifico cosa sono opzioni e swap.

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22 Gennaio 2019
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Obbligazioni: perché?

In questo articolo abbiamo intenzione di affrontare un argomento pilastro degli investimenti: le obbligazioni.

Nello scorso articolo infatti abbiamo approfondito il tema dell’inflazione.

Una volta capito cosa succede tenendo i soldi sul nostro conto corrente viene da chiedersi quali siano gli strumenti accessibili sui mercati.

Ovviamente le obbligazioni non sono gli unici, ma insieme alle azioni, costituiscono gli strumenti su cui l’investitore in genere preferisce investire.

I concetti base

 

Le obbligazioni sono titoli di debito (a differenza delle azioni che sono titoli di capitale).

Questo significa in poche parole che andando ad acquistare un’obbligazione si va a prestare del danaro ad un’azienda.

Esattamente! Queste funzionano proprio come un vero e proprio prestito in cui:

  • chi sottoscrive le obbligazioni si fa carico di parte del debito dell’azienda ed è creditore;
  • l’investitore si fa carico del rischio di cui parleremo nei prossimi articoli;
  • chi emette il i titoli si impegna a restituire la cifra prestata dagli investitori più un tasso di interesse.

Ora andiamo ad analizzare le nozioni principali da padroneggiare prima di acquistare un’obbligazione.

Prima di tutto dobbiamo sapere che le obbligazioni possono essere:

  • semplici o plain vanilla
  • strutturate (di cui parleremo in seguito).

Il nome “plain vanilla” viene preso dal gusto più semplice di gelato che esista ovvero quello alla vaniglia.

Queste dunque sono titoli di debito che conferiscono al possessore il diritto a vedersi rimborsato a scadenza il valore nominale dell’obbligazione e gli interessi, mediante cedole periodiche o a scadenza.

il valore nominale è un valore teorico che rimane invariato nel tempo e non è influenzato dalla situazione patrimoniale dell’emittente.

Il prezzo di emissione è il costo effettivo dell’obbligazione al momento della emissione e può essere:

  • alla pari quando è uguale al valore nominale;
  • sotto la pari quando è inferiore al valore nominale;
  • sopra la pari quando è superiore al valore nominale;

Esempio

Acquisto un’obbligazione a tasso fisso di 4,5% con valore nominale 100 € ad un prezzo di emissione di 95€.

Quindi:

  • il prezzo di emissione sarà sotto la pari quindi chi l’acquista al momento dell’emissione pagherà 95€;
  • allo stacco della cedola riceverà 4,5% x 100€ (quindi la cedola si calcola sul valore nominale);

Attenzione che le obbligazioni possono essere acquistate in due tipologie di mercato:

  • sul mercato primario sottoscrivendole quando le obbligazioni vengono offerte per la PRIMA VOLTA al pubblico;
  • sul mercato secondario acquistandole in un momento successivo alla data di prima emissione da chi le ha già acquistate.

Queste sono le primissime e fondamentali informazioni che l’investitore deve conoscere prima di investire il proprio danaro in un’obbligazione.

 

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8 Gennaio 2019
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L’inflazione è così distante dalle nostre vite?

Negli articoli precedenti abbiamo parlato dell’evoluzione nel tempo dei mercati, oggi tuttavia ci concentreremo su qualcosa che ci tocca più da vicino.

Inflazione è una parola che sentiamo tante volte e di cui sentiamo molto spesso parlare.

Quando si arriva a termini di economia poche persone capiscono davvero di cosa si parli.

Questo accade ovviamente perché l’economia, come ogni settore e argomento che esista, ha un proprio linguaggio settoriale.

Tuttavia, a differenza di altri linguaggi settoriali, (come quello proprio di chi fa il muratore) il linguaggio economico è radicato nella vita di tutti i giorni.

Infatti, non necessariamente nella nostra vita svolgeremo opere murarie in casa, ma tutti saremo costretti:

  • ad avere un conto corrente;
  • ad utilizzare mezzi di pagamento come il danaro;
  • a pagare le tasse.

Quelli elencati sopra sono solo esempi tangibili, inseriti concretamente nella nostra vita, di come ormai l’economia sia propria della nostra vita.

Da aggiungere a quello di sopra vi è poi un altro elemento da considerare: l’economia dei pezzi grossi, sebbene distante influenza la vita di tutti i giorni.

Un esempio è appunto quello dell’inflazione.

 

Cos’è l’inflazione?

 

Considerato un determinato arco temporale, l’inflazione non è altro che l’aumento generale dei prezzi.

That’s it!

Sicuramente avrebbero potuto trovare un nome che più ricordava queste cose.

Avrebbero potuto dire “Nell’anno X sono aumentati i prezzi”.

Ma ovviamente tutte le cose facili vanno complicate.

Sappiate solamente che inflazione deriva dal latino da “inflatio” e significa gonfiare.

Tralasciando la questione, in parole spicce cosa significa davvero questo termine?

Semplice se il vostro stipendio rimane uguale, ma l’inflazione aumenta vuol dire che potete comprare meno cose.

Questo fenomeno quindi si verifica quando i prezzi salgono mentre il potere d’acquisto diminuisce.

Quali sono le cause dell’inflazione?

 

Veniamo dunque concretamente a quali sono le cause del fenomeno descritto:

  • aumento della domanda;
  • aumento dei costi;
  • politica monetaria.

Infatti, se aumenta la domanda aumenta molto rapidamente rispetto all’offerta ecco che si avrà un complessivo aumento dei prezzi.

Per quello che concerne i costi invece, bisogna mettersi dalla parte delle aziende per capire il fenomeno.

Infatti, sa aumentano i costi le aziende, produrranno lo stesso livello di prodotti ma a un costo maggiore e quindi dovranno necessariamente alzare a loro volta i prezzi.

Per quanto riguarda la politica monetaria, bisogna trattare il danaro come qualsiasi altra merce.

Di conseguenza, se l’offerta di danaro aumenta rapidamente, il valore della moneta scende (l’opposto dell’aumento di domanda). Se il valore della moneta scende di conseguenza il prezzo dei beni sale.

L’inflazione sfavorisce i risparmiatori perché ogni euro risparmiato varrà meno in futuro.

A meno che il denaro non venga conservato in un conto che paga un tasso di interesse pari o superiore al tasso di inflazione, il potere d’acquisto dei risparmi scende.

Per questo bisogna prediligere l’investimento rispetto alla tenuta in conto corrente.

I creditori ci rimettono e i debitori ci guadagnano con l’inflazione, infatti a scadenza il creditore si troverà con un danaro che può letteralmente “acquistare meno cose”.

Soprattutto se il tasso di inflazione è maggiore rispetto al tasso di interesse dovuto al creditore.

Conclusioni

 

Che lo vogliate o no l’economia è uno strumento che, anche sommariamente, va conosciuto da tutti per capire come sta girando il mondo.

Ora conoscete l’inflazione e l’effetto che questo ha sui vostri risparmi.

 

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25 Dicembre 2018
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Finanza olistica: perché?

Nella parte precedente abbiamo parlato dei mercati e della loro evoluzione.

Come promesso è uscito per Natale il continuum del filone iniziato nel precedente articolo

Per essere buoni consulenti finanziari indipendenti occorre applicare una corretta pianificazione.

Premesso che mi occupo di finanza da 1/3 di secolo, l’impulso è dato dalla Finanza Olistica.

La finanza attuale è senza alcun dubbio patologica, figlia di una cultura finanziaria patologica: denaro per fare altro denaro.

Il vero valore del denaro

L’economista britannico John Keynes fu il padre della macroeconomia e considerato il più influente tra gli economisti del XX secolo.

Questo nel 1930 immaginando il futuro economico per i suoi nipoti disse una celebre frase.

Dovremo avere il coraggio di assegnare alla motivazione “denaro” il suo vero valore.

L’amore per il denaro come possesso, e distinto dall’amore per il denaro come mezzo per godere i piaceri della vita sarà riconosciuto per quello che è: una passione morbosa, un po’ ripugnante, una di quelle propensioni a metà criminali e a metà patologiche che di solito si consegnano con un brivido allo specialista di malattie mentali.

Ciò è dovuto in parte alla natura umana tuttavia questo è strumentalizzato dal sistema finanziario per proporre prodotti d’investimento inutilmente costosi, rischiosi e indecifrabili.

Olismo e finanza olistica

Due esempi generali di Olismo per comprenderne il concetto:

  • Un organismo biologico va considerato sempre come un’unità-totalità non esprimibile con l’insieme delle parti che lo costituiscono;
  • Un aeroplano che vola, resta e si muove per aria, è difficile dire che funzioni come “somma dei suoi componenti”. Infatti senza tale sommatoria sommatoria funzionale delle sue parti, non sarebbe identificabile con un “oggetto che vola”.

La principale differenza fra la finanza classica e la finanza olistica è che la seconda s‘interroga sui bisogni reali di colui che vuole investire.

Il denaro è considerato un mezzo e non finalizzato a sé stesso.

Tra le fonti di ispirazione ci sono le conoscenze sviluppate dai famosi studiosi: Robert Shiller, Eugene Fama, Nassim Taleb e William J. Bernstein.

  • Shiller è uno dei padri della finanza comportamentale. Professore all’Università di Yale, con Fama è stato insignito nel 2013 del Premio Nobel per l’Economia, «per le loro analisi empiriche sui prezzi delle attività finanziarie»;
  • Fama ha sempre insegnato all’Università di Chicago. La sua tesi è che le variazioni dei prezzi delle azioni sono casuali e seguono un cammino casuale. Con  Shiller è stato insignito nel 2013 del Premio Nobel per l’Economia;
  • Taleb è un filosofo, saggista e matematico libanese naturalizzato statunitense. È esperto di matematica finanziaria sull’influenza delle probabilità nella vita e negli eventi. Autore nel 2007 de “Il cigno nero”, inserito dal Sunday Times tra i libri che hanno cambiato il mondo;
  • Bernstein è un neurologo americano e un teorico finanziario. Fu ricercatore nel campo della moderna teoria del portafoglio, ha pubblicato libri per investitori individuali che desiderano gestire i propri portafogli azionari.

Paolo Sironi

Ad oggi, uno dei principali teorici del futuro della finanza personale nel mondo è un italiano che conosco personalmente è Paolo Sironi. 

Questo si occupa del rapporto fra tecnologica e finanza per IBM con il progetto Watson (uno dei più importanti progetti d’intelligenza artificiale al mondo).

Nei suoi libri spiega con solide argomentazioni che l’approccio definito Goal Based Investing è il futuro della consulenza finanziaria.

Infatti,  la tecnologia tenderà a sostituire i consulenti finanziari intesi in modo “tradizionale”.

Ovvero quelli che dovrebbero fornire raccomandazioni per ottimizzare il rapporto rischio/rendimento dei portafogli dei clienti).

 

CHIOSA FINALE SECONDA PARTE

Insieme a diversi colleghi in Italia, negli ultimi intensi mesi, stiamo lavorando affinché questo approccio si diffonda e possa perfino migliorare il sistema finanziario: la cultura finanziaria, sta passando dallo stadio classico/patologico allo stadio che io, e non solo, definisco olistico.

Concludendo, l’approccio che sempre più ci contraddistingue, è improntato alla massima semplicità e sempre più finalizzato alla realizzazione dei suoi obiettivi di vita.

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