Gennaio 2019 - Tutela del Risparmio

Bring to the table win-win survival strategies to ensure proactive domination. At the end of the day, going forward, a new normal that has evolved from generation.
22 Gennaio 2019
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Obbligazioni: perché?

In questo articolo abbiamo intenzione di affrontare un argomento pilastro degli investimenti: le obbligazioni.

Nello scorso articolo infatti abbiamo approfondito il tema dell’inflazione.

Una volta capito cosa succede tenendo i soldi sul nostro conto corrente viene da chiedersi quali siano gli strumenti accessibili sui mercati.

Ovviamente le obbligazioni non sono gli unici, ma insieme alle azioni, costituiscono gli strumenti su cui l’investitore in genere preferisce investire.

I concetti base

 

Le obbligazioni sono titoli di debito (a differenza delle azioni che sono titoli di capitale).

Questo significa in poche parole che andando ad acquistare un’obbligazione si va a prestare del danaro ad un’azienda.

Esattamente! Queste funzionano proprio come un vero e proprio prestito in cui:

  • chi sottoscrive le obbligazioni si fa carico di parte del debito dell’azienda ed è creditore;
  • l’investitore si fa carico del rischio di cui parleremo nei prossimi articoli;
  • chi emette il i titoli si impegna a restituire la cifra prestata dagli investitori più un tasso di interesse.

Ora andiamo ad analizzare le nozioni principali da padroneggiare prima di acquistare un’obbligazione.

Prima di tutto dobbiamo sapere che le obbligazioni possono essere:

  • semplici o plain vanilla
  • strutturate (di cui parleremo in seguito).

Il nome “plain vanilla” viene preso dal gusto più semplice di gelato che esista ovvero quello alla vaniglia.

Queste dunque sono titoli di debito che conferiscono al possessore il diritto a vedersi rimborsato a scadenza il valore nominale dell’obbligazione e gli interessi, mediante cedole periodiche o a scadenza.

il valore nominale è un valore teorico che rimane invariato nel tempo e non è influenzato dalla situazione patrimoniale dell’emittente.

Il prezzo di emissione è il costo effettivo dell’obbligazione al momento della emissione e può essere:

  • alla pari quando è uguale al valore nominale;
  • sotto la pari quando è inferiore al valore nominale;
  • sopra la pari quando è superiore al valore nominale;

Esempio

Acquisto un’obbligazione a tasso fisso di 4,5% con valore nominale 100 € ad un prezzo di emissione di 95€.

Quindi:

  • il prezzo di emissione sarà sotto la pari quindi chi l’acquista al momento dell’emissione pagherà 95€;
  • allo stacco della cedola riceverà 4,5% x 100€ (quindi la cedola si calcola sul valore nominale);

Attenzione che le obbligazioni possono essere acquistate in due tipologie di mercato:

  • sul mercato primario sottoscrivendole quando le obbligazioni vengono offerte per la PRIMA VOLTA al pubblico;
  • sul mercato secondario acquistandole in un momento successivo alla data di prima emissione da chi le ha già acquistate.

Queste sono le primissime e fondamentali informazioni che l’investitore deve conoscere prima di investire il proprio danaro in un’obbligazione.

 

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8 Gennaio 2019
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L’inflazione è così distante dalle nostre vite?

Negli articoli precedenti abbiamo parlato dell’evoluzione nel tempo dei mercati, oggi tuttavia ci concentreremo su qualcosa che ci tocca più da vicino.

Inflazione è una parola che sentiamo tante volte e di cui sentiamo molto spesso parlare.

Quando si arriva a termini di economia poche persone capiscono davvero di cosa si parli.

Questo accade ovviamente perché l’economia, come ogni settore e argomento che esista, ha un proprio linguaggio settoriale.

Tuttavia, a differenza di altri linguaggi settoriali, (come quello proprio di chi fa il muratore) il linguaggio economico è radicato nella vita di tutti i giorni.

Infatti, non necessariamente nella nostra vita svolgeremo opere murarie in casa, ma tutti saremo costretti:

  • ad avere un conto corrente;
  • ad utilizzare mezzi di pagamento come il danaro;
  • a pagare le tasse.

Quelli elencati sopra sono solo esempi tangibili, inseriti concretamente nella nostra vita, di come ormai l’economia sia propria della nostra vita.

Da aggiungere a quello di sopra vi è poi un altro elemento da considerare: l’economia dei pezzi grossi, sebbene distante influenza la vita di tutti i giorni.

Un esempio è appunto quello dell’inflazione.

 

Cos’è l’inflazione?

 

Considerato un determinato arco temporale, l’inflazione non è altro che l’aumento generale dei prezzi.

That’s it!

Sicuramente avrebbero potuto trovare un nome che più ricordava queste cose.

Avrebbero potuto dire “Nell’anno X sono aumentati i prezzi”.

Ma ovviamente tutte le cose facili vanno complicate.

Sappiate solamente che inflazione deriva dal latino da “inflatio” e significa gonfiare.

Tralasciando la questione, in parole spicce cosa significa davvero questo termine?

Semplice se il vostro stipendio rimane uguale, ma l’inflazione aumenta vuol dire che potete comprare meno cose.

Questo fenomeno quindi si verifica quando i prezzi salgono mentre il potere d’acquisto diminuisce.

Quali sono le cause dell’inflazione?

 

Veniamo dunque concretamente a quali sono le cause del fenomeno descritto:

  • aumento della domanda;
  • aumento dei costi;
  • politica monetaria.

Infatti, se aumenta la domanda aumenta molto rapidamente rispetto all’offerta ecco che si avrà un complessivo aumento dei prezzi.

Per quello che concerne i costi invece, bisogna mettersi dalla parte delle aziende per capire il fenomeno.

Infatti, sa aumentano i costi le aziende, produrranno lo stesso livello di prodotti ma a un costo maggiore e quindi dovranno necessariamente alzare a loro volta i prezzi.

Per quanto riguarda la politica monetaria, bisogna trattare il danaro come qualsiasi altra merce.

Di conseguenza, se l’offerta di danaro aumenta rapidamente, il valore della moneta scende (l’opposto dell’aumento di domanda). Se il valore della moneta scende di conseguenza il prezzo dei beni sale.

L’inflazione sfavorisce i risparmiatori perché ogni euro risparmiato varrà meno in futuro.

A meno che il denaro non venga conservato in un conto che paga un tasso di interesse pari o superiore al tasso di inflazione, il potere d’acquisto dei risparmi scende.

Per questo bisogna prediligere l’investimento rispetto alla tenuta in conto corrente.

I creditori ci rimettono e i debitori ci guadagnano con l’inflazione, infatti a scadenza il creditore si troverà con un danaro che può letteralmente “acquistare meno cose”.

Soprattutto se il tasso di inflazione è maggiore rispetto al tasso di interesse dovuto al creditore.

Conclusioni

 

Che lo vogliate o no l’economia è uno strumento che, anche sommariamente, va conosciuto da tutti per capire come sta girando il mondo.

Ora conoscete l’inflazione e l’effetto che questo ha sui vostri risparmi.

 

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