Marzo 2019 - Tutela del Risparmio

Bring to the table win-win survival strategies to ensure proactive domination. At the end of the day, going forward, a new normal that has evolved from generation.
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Abbiamo ormai trattato la maggioranza degli strumenti base che chi si affaccia al mercato deve conoscere.

Trattate infatti le azioni e le obbligazioni, ora è il momento di introdurre i fondi comuni di investimento.

I fondi comuni di investimento e le loro caratteristiche

I fondi comuni sono strumenti di investimento, gestiti dalle società di gestione del risparmio chiamate con l’acronimo SGR.

Il loro obiettivo è quello di raccogliere quante più quote possibili, e creare valore attraverso la propria gestione attraverso il patrimonio convogliato.

A differenza di altri strumenti come obbligazioni e azioni, dove le quote sono unitarie, in questo caso possono essere presenti quote con valori decimali.

Esistono poi forme alternative attraverso cui questa attività viene fatta:

  • SICAV;
  • SICAF.

SICAV significa società di investimento a capitale variabile mentre la SICAF è a capitale fisso, riservano una caratteristica diversa rispetto ai fondi tradizionali.

Infatti, nei fondi tradizionali il fondo comune è un fondo a sé stante costituito attraverso le quote versate dai sottoscrittori.

Le sicav e sicaf invece, sono vere e proprie società dove i sottoscrittori diventano soci con tutti i relativi diritti.

Esistono diverse tipologie di fondo ma la distinzione fondamentale è quella tra:

  • fondi aperti: questi consentono la sottoscrizione o il rimborso della quota in qualsiasi momento.
  • fondi chiusi: che consentono di sottoscrivere le quote o di rimborsarle solamente in date predeterminate. In genere il periodo di sottoscrizione è antecedente al periodo di attività di investimento. Il rimborso invece è spesso uguale alla scadenza del fondo. Proprio per i motivi appena trattati spesso questa tipologia di fondi sono destinati a investimenti di lungo periodo poiché illiquidi. Quando uno strumento viene detto illiquido o sottile, significa che è poco scambiato nel mercato e spesso è difficile trovare una controparte.

Nel prossimo articolo dunque, tratteremo nello specifico i vantaggi egli svantaggi, perchè troppo spesso non creano valore ma lo perdono.

SPREAD YOUR RISK!

DIVERSIFICA IL RISCHIO!


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In questo articolo tratteremo delle analisi delle azioni.

Infatti, nello scorso articolo abbiamo accennato appena a che cosa siano i titoli azionari.

Negli articoli ancora precedenti abbiamo analizzato invece i titoli di capitale ovvero le obbligazioni, senza dimenticare tutto il discorso del rischio.

Ricordiamo infatti che l’attività di investimento è soggetta a fattori di rischio.

Analisi delle azioni: interesse nell’azienda.

Se abbiamo letto attentamente i precedenti articoli abbiamo capito che le azioni non sono titoli di debito ma titoli di capitale.

Quindi il rendimento dei titoli azionari è intrinsecamente legato a “quanto fa bene l’azienda” ovvero la sua capacità di creare valore.

La capacità di creare valore può essere vista sotto molto punti di vista.

Questa può essere collegata agli Stakeholder: ovvero coloro che hanno un interesse nell’azienda.

Fornitori, azionisti, manager, operai, clienti, etc, sono tutti coloro che hanno interesse per un’azienda.

Il nome deriva dall’inglese infatti “to stake” significa scommettere e “holder” è colui che tiene.

In un certo senso si può affermare che questi scommettono nell’azienda, sono infatti tutti quanti legati ad essa, tutti si fanno carico del rischio per avere vantaggi.

Creare quindi valore per un operaio può essere diverso che crearlo per un cliente. Ad esempio, un aumento di paga giova ai primi ma può incidere negativamente sul prezzo e quindi sui secondi.

Gli azionisti sono particolari Stakeholder che vengono chiamati shareholder. Il nome deriva appunto dall’inglese infatti “share” significa azione.

I fattori che influenzano l’andamento del valore delle azioni.

Nello specifico dunque i fattori che possono influenzare l’andamento di un titolo azionario sono:

  • andamento dei risultati dell’impresa. Se chiaramente l’azienda è performante sicuramente il suo valore di mercato è destinato ad aumentare;
  • aspettative sulla sua performance futura. Relativamente a questo fattore è nota una frase per gli investitori che sostengono che sul mercato “si acquistano speranze e si vendono certezze”. Una compagnia lancia un nuovo prodotto e per gli investitori vi è la presunzione che questo sia un buon prodotto. Gli investitori potranno decidere di incrementare i titoli in portafoglio. In realtà stanno acquistano la speranza che questo prodotto venga accolto bene dal mercato. Se questo prodotto non venisse accolto bene, le azioni perderanno di prezzo a quel punto gli investitori potrebbero prendere due decisioni:
  • vendere le azioni a un prezzo certo e probabilmente inferiore a quello d’acquisto;
  • tenerle ed avere ancora speranza che salgano di prezzo.
  • prospettive di crescita del settore in cui l’azienda opera. Se il settore cresce crescono le aziende del settore. Viene inventato un nuovo prodotto che ha molto successo, tutti lo vogliono, tutti acquistano da tutte le imprese. Infondo se le imprese di quel settore vanno bene, il settore non può fare altro che andare bene.
  • andamento dell’economia in generale.

Le principali tipologie di analisi delle azioni

A questo punto possiamo parlare delle tipologie di analisi delle azioni:

  • analisi fondamentale: fondata sulla stima del valore delle azioni attraverso lo studio delle relazioni tra grandezze economiche connesse alla situazione della società emittente. Quindi è chiaro che questa tipologia di analisi tiene molte considerazioni dei fattori accennati nel paragrafo precedente. L’investitore quindi sarà informato e seguirà tutti gli appuntamenti legati a quell’azienda, a quel settore, all’economia delle nazioni in cui opera e perfino globali.;
  • analisi tecnica: si basa sullo studio dell’andamento del prezzo. Questo genere di analisi è grafica e tende a dimenticarsi delle notizie. In questo tipo di analisi non si prende in considerazione perché il prezzo di un titolo cambi nel tempo, ma come cambia.