Legge ordinaria, decreto legge e decreto legislativo: capire aiuta il cittadino.

13 Novembre 2018by tuteladelrisparmio
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Nell’articolo precedente abbiamo parlato del concetto di indipendenza che ben si sposa con il consulente finanziario indipendente.

Le dinamiche che influenzano i mercati dipendono molto dalle politiche che vengono adottate da chi ci governa.

Una differenza sostanziale per capire quali siano le manovre messe in atto dalla politica odierna è quella di capire la differenza tra:

  • legge ordinaria;
  • decreto legge;
  • decreto legislativo.

Infatti, capire la politica può risultare difficile se non si hanno gli strumenti adatti per farlo.

In questo articolo andremo più a fondo sulle differenze già accennate nel post pubblicato sulla nostra pagina Facebook.

La legge ordinaria

 

La legge ordinaria è un atto normativo sostanzialmente adottato dal Parlamento ed è subito al di sotto della Costituzione.

Tra le fonti del diritto esiste un ordine gerarchico: in caso di contrasto tra di esse prevale quella più in alto nella scala gerarchica

In ordine di importanza troviamo:

  • la Costituzione;
  • le fonti primarie in cui troviamo le leggi, decreti legge e decreti legislativi;
  • le fonti secondarie; in cui troviamo i regolamenti;
  • le fonti terziarie in cui troviamo gli usi e le consuetudini.

Di conseguenza una consuetudine non può violare un regolamento, una legge, o la Costituzione e via discorrendo.

Il potere legislativo è detenuto dal Parlamento.

Il percorso che porta all’approvazione di una legge è detto procedimento legislativo ed è composto dalle seguenti fasi:

  • iniziativa;
  • discussione e votazione;
  • promulgazione
  • pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale;
  • “vacatio legis”;
  • entrata in vigore.

In breve nel processo legislativo un progetto di legge arriva all’esame del Parlamento che deve essere approvato da entrambe le Camere attraverso la navetta parlamentare.

Nel nostro sistema vige il bicameralismo perfetto quindi Camera e Senato devono approvare due testi di legge identici.

Se questo non avviene la navetta continua fino a quando non viene raggiunto lo scopo.

Come si può capire questo processo è molto lungo e può richiedere da diversi mesi ad addirittura anni per andare a buon fine.

Decreto legge

 

Il decreto legge viene definito anche “atto avente forza di legge” infatti si pone allo stesso livello della legge ordinaria.

Quando si leggono i testi di legge questi si trovano indicati con la sigla D.L e sono emanati dal Governo solo in casi di necessità e di urgenza.

Questa è una procedura straordinaria in quanto il Governo detiene il potere esecutivo e non quello legislativo.

Il decreto legge tuttavia, sebbene venga emanato in termini molto brevi, deve essere convertito in legge dal Parlamento (potere legislativo).

Se quanto detto sopra non avviene questo decade con effetto retroattività ovvero sin dall’inizio.

Questa tipologia di decadenza travolge tutti gli effetti prodotti dal decreto legge creando una problematica di difficile risoluzione.

Infatti, una volta emanato il decreto, questo entra in vigore e va applicato esattamente come una legge ordinaria. Di conseguenza la mancata conversione porta alla perdita della base legale su cui sono stati svolti gli atti durante il periodo di approvazione del decreto legge.

Persa la base legale tutti gli effetti devono essere eliminati in quanto illeciti.

La Costituzione sancisce attraverso l’articolo 77 due strumenti che permettono di trovare una soluzione:

  • la legge di sanatoria che ha l’obbligo di regolare i rapporti giuridici nati durante il periodo di approvazione;
  • la responsabilità giuridica del Governo.

Il decreto legislativo

 

Il decreto legislativo ha le stesse caratteristiche del decreto legge: emanato dal Governo ed è un atto avente forza di legge.

I decreti legislativi vengono indicati in modo abbreviato con la sigla d. Lgs. o DLG.

La differenza rispetto al decreto legge risiede nella delega.

Infatti, il Parlamento autorizza il Governo a svolgere la funzione legislativa nelle materie indicate ed entro i limiti determinati.

La presenza della delega permette di salvaguardare la divisione dei poteri, infatti nella delega stessa sono dettati tutti i criteri entro cui il Governo può agire.

Nella legge delega dono contenuti:

  • la materia su cui il Governo avrà il potere di legiferare;
  • il termine dei poteri, infatti se questa non vi fosse il Governo potrebbe avere l’interesse a estendere il tempo in cui detenere il potere legislativo;
  • principi e criteri direttivi che funzionano da paletti e linee guida per il Governo.

Infine, il Governo delibera il testo del decreto legge che verrà emanato dal Presidente della Repubblica, pubblicato poi nella Gazzetta Ufficiale.

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