La finanza comportamentale e la finanza olistica

25 Dicembre 2018by tuteladelrisparmio
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Finanza olistica: perché?

Nella parte precedente abbiamo parlato dei mercati e della loro evoluzione.

Come promesso è uscito per Natale il continuum del filone iniziato nel precedente articolo

Per essere buoni consulenti finanziari indipendenti occorre applicare una corretta pianificazione.

Premesso che mi occupo di finanza da 1/3 di secolo, l’impulso è dato dalla Finanza Olistica.

La finanza attuale è senza alcun dubbio patologica, figlia di una cultura finanziaria patologica: denaro per fare altro denaro.

Il vero valore del denaro

L’economista britannico John Keynes fu il padre della macroeconomia e considerato il più influente tra gli economisti del XX secolo.

Questo nel 1930 immaginando il futuro economico per i suoi nipoti disse una celebre frase.

Dovremo avere il coraggio di assegnare alla motivazione “denaro” il suo vero valore.

L’amore per il denaro come possesso, e distinto dall’amore per il denaro come mezzo per godere i piaceri della vita sarà riconosciuto per quello che è: una passione morbosa, un po’ ripugnante, una di quelle propensioni a metà criminali e a metà patologiche che di solito si consegnano con un brivido allo specialista di malattie mentali.

Ciò è dovuto in parte alla natura umana tuttavia questo è strumentalizzato dal sistema finanziario per proporre prodotti d’investimento inutilmente costosi, rischiosi e indecifrabili.

Olismo e finanza olistica

Due esempi generali di Olismo per comprenderne il concetto:

  • Un organismo biologico va considerato sempre come un’unità-totalità non esprimibile con l’insieme delle parti che lo costituiscono;
  • Un aeroplano che vola, resta e si muove per aria, è difficile dire che funzioni come “somma dei suoi componenti”. Infatti senza tale sommatoria sommatoria funzionale delle sue parti, non sarebbe identificabile con un “oggetto che vola”.

La principale differenza fra la finanza classica e la finanza olistica è che la seconda s‘interroga sui bisogni reali di colui che vuole investire.

Il denaro è considerato un mezzo e non finalizzato a sé stesso.

Tra le fonti di ispirazione ci sono le conoscenze sviluppate dai famosi studiosi: Robert Shiller, Eugene Fama, Nassim Taleb e William J. Bernstein.

  • Shiller è uno dei padri della finanza comportamentale. Professore all’Università di Yale, con Fama è stato insignito nel 2013 del Premio Nobel per l’Economia, «per le loro analisi empiriche sui prezzi delle attività finanziarie»;
  • Fama ha sempre insegnato all’Università di Chicago. La sua tesi è che le variazioni dei prezzi delle azioni sono casuali e seguono un cammino casuale. Con  Shiller è stato insignito nel 2013 del Premio Nobel per l’Economia;
  • Taleb è un filosofo, saggista e matematico libanese naturalizzato statunitense. È esperto di matematica finanziaria sull’influenza delle probabilità nella vita e negli eventi. Autore nel 2007 de “Il cigno nero”, inserito dal Sunday Times tra i libri che hanno cambiato il mondo;
  • Bernstein è un neurologo americano e un teorico finanziario. Fu ricercatore nel campo della moderna teoria del portafoglio, ha pubblicato libri per investitori individuali che desiderano gestire i propri portafogli azionari.

Paolo Sironi

Ad oggi, uno dei principali teorici del futuro della finanza personale nel mondo è un italiano che conosco personalmente è Paolo Sironi. 

Questo si occupa del rapporto fra tecnologica e finanza per IBM con il progetto Watson (uno dei più importanti progetti d’intelligenza artificiale al mondo).

Nei suoi libri spiega con solide argomentazioni che l’approccio definito Goal Based Investing è il futuro della consulenza finanziaria.

Infatti,  la tecnologia tenderà a sostituire i consulenti finanziari intesi in modo “tradizionale”.

Ovvero quelli che dovrebbero fornire raccomandazioni per ottimizzare il rapporto rischio/rendimento dei portafogli dei clienti).

 

CHIOSA FINALE SECONDA PARTE

Insieme a diversi colleghi in Italia, negli ultimi intensi mesi, stiamo lavorando affinché questo approccio si diffonda e possa perfino migliorare il sistema finanziario: la cultura finanziaria, sta passando dallo stadio classico/patologico allo stadio che io, e non solo, definisco olistico.

Concludendo, l’approccio che sempre più ci contraddistingue, è improntato alla massima semplicità e sempre più finalizzato alla realizzazione dei suoi obiettivi di vita.

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